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RIFIUTI, I TENTACOLI DELLA ‘NDRANGHETA ANCHE AL NORD

Orami è un dato di fatto, con buona pace delle camicie verdi. Nel ricco e operoso nord c’è la mafia.
E non si tratta di episodi sporadici, ma di un vero e proprio sistema radicato sul territorio, presente soprattutto nei salotti del potere. A questo punto non serve più nascondersi, voltare la faccia dall’altra parte. Il fenomeno va affrontato, combattuto e sconfitto.
L’ennesimo, triste esempio in tal senso arriva da Bollate. Il 13 luglio scorso si è svolta una maxi-operazione contro la ‘ndrangheta
condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano in collaborazione con la procura di Reggio Calabria.
Il blitz ha portato all’arresto di 300 persone tra Calabria e Lombardia e gli arrestati si dividono in modo equo sulle due regioni.
Nell’operazione sono stati arrestati esponenti della famiglia Mandalari (residenti a Bollate).
Alcuni mesi fa, in un bar di questa stessa città alle porte di Milano, una microspia ambientale ha intercettato Vincenzo Mandalari ed un imprenditore edile, Rocco Ascone, anche lui arrestato in questa operazione, che parlavano dell’arrivo di un carico di rifiuti tossici provenienti da Brescia, che dovevano essere smaltiti in una cava di Bollate.
Così, lo scorso 23 luglio, il Gruppo Consiliare Italia dei Valori ha presentato una interrogazione al Governatore Formigoni e agli Assessori regionali alla protezione civile, polizia locale e sicurezza, Romano La Russa e all’ambiente, energia e reti, Marcello Raimondi per chiedere maggiori informazioni in merito. Con le mafie non si scherza, meglio vederci chiaro. Il prima possibile.

CATEGORIE: AMBIENTE

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