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PALAZZO LOMBARDIA, UN’OPERA FARAONICA, MA E’ DAVVERO ACCESSIBILE A TUTTI?

Nuovo, moderno, enorme. Per celebrare i vent’anni di “sultanato”, Formigoni non ha badato a spese è ha fatto le cose in grande, facendo costruire la nuova sede di Regione Lombardia, a pochi passi da quella attuale, il pirellone. Si chiama “Palazzo Lombardia” ed è costato la bellezza di 400 milioni di euro.
Un’opera faraonica che, secondo i calcoli della Giunta dovrebbe garantire in 30 anni un risparmio di 390milioni di euro rispetto ai canoni di locazione attuale che Regione e Consiglio versano per gli edifici attuali.
Ma lasciamo da parte le questioni economiche per un istante e concentriamoci su aspetti pratici. Palazzo Lombardia, per quanto moderno, è davvero accessibile a tutti? Allo stato attuale sembrerebbe di no.

SPIGOLI
Nel complesso si nota ancora la presenza di spigoli vivi ad altezza d’uomo mentre i commessi non possono usufruire di uno spazio a loro disposizione per cambiarsi d’abito o desinare.

BARRIERE ARCHITETTONICHE
Non sembrano essere stati previsti scivoli per i disabili, i passi carrai non sono a norma, i bagni per i disabili risultano sprovvisti di strisce antiscivolo, i lavandini in essi installati non risultano utilizzabili da parte di chi soffre di disabilità e la posizione del lettore “badge” risulta situato troppo in alto nei confronti di chi accedendo all’interno dell’edifici si trova su una carrozzina.

LUCE
Sebbene l’edificio sia fornito di tende frangisole le stesse risultano fuori uso da un lato impedendo a coloro che vi lavorano di poter godere come è giusto che sia e che avvenga della luce esterna e, dall’altro, obbligando gli stessi a dover usufruire della sola luce artificiale che per le sue caratteristiche appare particolarmente fredda e accecante.

Insomma, prima di trasferire tutti i lavoratori nella nuova sede sarebbe bene controllare che sia tutto ok. Sarebbe grottesco che un’opera del genere risultasse fuori norma. Per questo noi del Gruppo Italia dei Valori abbiamo presentato un’interrogazione per capire se Se la Giunta sia a conoscenza delle difficoltà riscontrate e vissute personalmente dai dipendenti e, in particolar modo, dai soggetti disabili e cosa intenda fare per risolvere questi problemi.

CATEGORIE: TERRITORIO E INFRASTRUTTURE

    • dario I
    •  
    • December 23, 2010 alle 8:29 pm

    Provate a fare un giro là dentro e poi nè vedrete delle belle!!! Ma è possibile fare entrare del personale in un cantiere? Ovunque, ma proprio ounque nn c’è nulla che funziona. E non funziona più nemmeno il naso di una impiegata che ha sbattuto contro una lastra di vetro invisibile. Se fosse un palazzo fatto “in emergenza” potrei anche capirlo ma la megalomania di certi personaggi mettono seriamente a rischio cittadini e dipendenti. E poi:è possibile progettare un palazzo senza tener conto minimamente delle funzioni che gli impiegati dovranno svolgere all’interno? “open space” assolutamente inadeguati, arredamenti da terzo mondo, uffici di dirigenti come loculi, sale riunioni con sedie senza ruote e con spigoli vivi ovunque, trombe delle scale con corrimani taglienti, luci da svenimento, panorami da casa di detenzione…Come mostrare capacità ed efficienza in un posto del genere? Solo ora, sotto natale, il palazzo ha assunto una dimensione più consona: quella del supermercato, visto il via vai smisurato e surreale di carrelli carichi di “doni” per i nostri amministratori, che, avidamente, incassano e portano a casa. Spero ma non credo che, nella più normale carità cristiana tanto cara al mondo formigoniano, quacosa di quel “ben di dio” sia finito a chi non arriva alla fine del mese.
    Come sempre: fuori una bella carta lucente, dentro segatura.

  • VIII LEGISLATURA